sabato 23 dicembre 2017

L' assalto alla Villa



Demetrius attraversò il corridoio della villa diroccata in fretta e furia, diretto alla cripta. Gli zombie a protezione del luogo lo lasciarono passare indisturbato: in qualche modo avevano riconosciuto il negromante, nonostante fossero privi di cervello. Entrato nella cripta, Demetrius si trovò davanti il solito ampio salone di pietra immerso nelle tenebre e in quella strana nebbiolina color viola: qualsiasi pio uomo di fede si sarebbe reso conto che quell’area era permeata dalla sacrilega magia negromantica. Il vecchio attraversò la sala in tutta fretta, recandosi nella parte più interna della cripta, dove sapeva che lui riposava e studiava. Con grande stupore del vecchio, trovò la stanza vuota, ma all’improvviso, da dietro di lui, la sua voce, sempre fredda e gelida come una notte d’ inverno nel Drakwald: “ Ci sono novità, Demetrius?” Il negromante ebbe un sussulto girandosi e vedendo a un metro da lui un uomo sulla trentina di bell’aspetto e dalla veste simile alla sua, ma si ricompose subito: “Nemici alle porte della villa: pensavo che fosse la solita banda di straccioni, ma si stanno rivelando un nemico molto più ostico del previsto, ho bisogno di te, Ludwig, da solo non ce...” Demetrius non riuscì a finire la frase: il vampiro necrarca gli diede le spalle ed iniziò ad avviarsi all’ingresso della cripta, scuotendo la testa in segno di disapprovazione: “ Ora capisci perchè lui scelse me e non te, fratello?” Il vecchio si morse la lingua per non replicare e seguì il vampiro.
Fuori dalla magione, degli uomini armati di moschetto stavano dando del filo da torcere ad una marmaglia di cadaveri ambulanti. Gli zombie erano ancora in sovrannumero, ma gli uomini erano posizionati bene e conoscevano alla perfezione le proprie armi, che riuscivano a ricaricare  in un battito di ciglia. Avrebbero vinto quella battaglia ben presto, erano sicuri che avrebbero epurato quel lungo nel nome di Sigmar! 
La loro speranza venne meno, quando tre dei non morti che avevano abbattuto si rialzarono, correndo loro incontro. Li riabbatterono, ma questi si rianimarono e proseguirono nella loro irrefrenabile e inesorabile marcia. Ugualmente fecero gli altri cadaveri abbattuti fino a quel momento e, In men che non si dica, il cortile della villa tornò ad essere invaso dagli zombie. Quei pii uomini vennero ben presto soverchiati da quell'orda famelica.
Dopo lo scontro, Ludwig attraversò a passi lenti il cortile, avvicinandosi ai corpi degli assalitori. Sussurrò alcune blasfeme parole in una lingua morta e si rianimarono, senza più un briciolo di volontà. Il vampiro rientrò nella villa soddisfatto, ghignando davanti all’espressione amareggiata del fratello mortale.

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