sabato 19 dicembre 2015



Klaus, il Reietto, avanzava a fatica nella palude, seguito a breve distanza dai due ghoul che il conte aveva posto sotto al suo comando. Il caldo, l'umidità e gli insetti rendevano la marcia insopportabile ma il suo signore voleva un rapporto dettagliato su ciò che li aspettava in quel luogo e Klaus sapeva fin troppo bene quale sarebbe stata la sua sorte se lo avesse deluso. Il problema era che non avevano la minima idea di dove fossero. Il portale li aveva portati lontano dalla cittadella: la banda si era ritrovata dispersa in una strana palude tropicale e, prima che potesse riunirsi, era stata aggredita da strane creature metà uomo e metà lucertola.
Lo scontro era durato pochi minuti poiché gli aggressori era fuggiti nella boscaglia dopo aver subito qualche perdita.
Ora Lord Carstein era indeciso se proseguire in quel luogo "alieno" o fare ritorno a Mordheim.

Improvvisamente i pensieri di Klaus furono interrotti da una lenta cantilena...

Klaus attraversó velocemente il piccolo campo che era stato approntato nei pressi del portale. Trovò il conte in cima ad una piccola altura intento a   rileggere la lettera che aveva ricevuto poche ore prima di varcare il portale. Il Reietto non ne conosceva il contenuto ma non dubitava che si trattasse di qualcosa di importante poiché la firma era inconfondibile: Isabella V.C.

Gli spaventosi occhi color rosso-sangue dei due lupi neri del suo padrone lo scrutavano mentre si avvicinava.
Fece un breve respiro
-"Rapporto, mio Signore"
Lord Carstein ripose con attenzione la lettera e poi rivolse lo sguardo all'orizzonte
-"Parla"
-"Non vi è traccia delle creature che ci hanno aggredito, sembra che abbiate fatto loro passare la voglia di combattere. Ma abbiamo individuato una carovana, sembrano pellegrini e stanno eseguendo una strana cerimonia. Non so dirvi se siano umani o appartenenti a questo strano popolo. Ne ho contati cinque"

Il conte si prese qualche istante per riflettere. Poi rivolse lo sguardo in direzione di Mhorwen, il loro nuovo necromante.  Il mago che era partito con la banda da Sylvania era caduto durante una missione nel quartiere dei maghi di Mordheim. Il suo sostituto si era rivelato essere un incapace ed era stato giustiziato personalmente dal loro comandante. Ora costui era giunto direttamente da sylvania insieme alla lettera.

-" Occupati della carovana!"

Lord Carstein aveva chiaramente deciso di metterlo alla prova. Il mago fu abbastanza intelligente da non mostrare segni di dubbio o paura... non c'era spazio per i deboli nella banda del conte.

-" Come comandi mio Signore"


-Grazie al Moro per questo racconto-





La morte di Bertha Bestraufrung davanti le porte della Roccia




Dai livelli superiori della Rocca le Spose di Sigmar guardavano inorridite lo scempio che l'armata del Dio del sangue stava perpetrando; ormai il portale era perso, ma spesse e invalicabili mura separavano il bene dal male e le Sorelle sapevano che nessuno in 800 anni ha mai superato le sacre mura!
Solo che nessuno aveva mai tentato di avvelenare le loro menti. Questo é quello che é successo alla Matrona che ha incontrato Khârn il Distruttore...
Sotto le alte mura tre bande da guerra di stoiche Sorelle si reggeva a difendere ciò c'è di più sacro a Mordheim, ignare del seme del Caos che stava germogliando dentro una delle loro sorelle....
Così durante la notte un varco nelle spesse difese ha permesso alla banda di Khorne di entrare senza troppe difficoltà e di fare scempio delle povere devote al falso Dio Sigmar!
Solo una banda fu risparmiata, quella che si era votata agli Dei oscuri e ai loro poteri perniciosi...
A nulla é valso l'intervento di quella che veniva chiamata Bertha, la sua testa é stata reclamata senza difficoltà dal potente strumento di Khorne e ora penzola come pendaglio attaccato al collo del signore del Caos Khârn!

Da -Le memorie di Kharn-


Una strana nebbia permea le rovine della Rocca violata e violentata dalle progenie del chaos.
Un pallido raggio di luce illumina i passi della sorella giunta tra le rovine per vedere il corpo e la testa di colei che ultima si erse a sua difesa.
Per un istante un lieve sorriso increspó le labbra della sorella per poi sparire subito.
Il raggio di sole scivola tra le rovine e veloce si posa sopra un cumulo di macerie.
Un riflesso, un bagliore...

Hermann Hesse, abate bibliotecario del concistoro ai piedi della Rocca.

Il dio del sangue era compiaciuto dell'operato dei suoi adepti intenti a corrompere le spoglie delle sorelle.
La reliquia fu dissacrata ed andò ad aggiungersi al maledetto bottino della banda.
Un rombo di tuono squassò la città mentre i malvagi figli del Chaos gioivano nello spezzare il legame di Sgmar cancellandone i simboli.
I martelli furono posti sull'ampio altare.
Poco mancava al terminare del rito quando un fulmine potente come il colpo del martello cadde sulla città, la terra tremò, case già instabili caddero e la rovina tornò a riversarsi tra le tetre macerie di Mordheim.
Un lampo accecante scaturì dall'altare mentre fiamme rosso sangue schizzarono verso il cielo.
Un buio improvviso, un secondo lungo un eternità. La luce tornò normale, fioca nella sera che giungeva.
Una colata di metallo fuso giaceva ai piedi dell'altare la dove poco prima erano i martelli.
-sentito dire da ignoti a Brigantsburg-





-Grazie a Paolo per il primo racconto ed Eugenio per i seguenti-