Dai livelli superiori della Rocca le Spose di Sigmar guardavano inorridite lo scempio che l'armata del Dio del sangue stava perpetrando; ormai il portale era perso, ma spesse e invalicabili mura separavano il bene dal male e le Sorelle sapevano che nessuno in 800 anni ha mai superato le sacre mura!
Solo che nessuno aveva mai tentato di avvelenare le loro menti. Questo é quello che é successo alla Matrona che ha incontrato Khârn il Distruttore...
Sotto le alte mura tre bande da guerra di stoiche Sorelle si reggeva a difendere ciò c'è di più sacro a Mordheim, ignare del seme del Caos che stava germogliando dentro una delle loro sorelle....
Così durante la notte un varco nelle spesse difese ha permesso alla banda di Khorne di entrare senza troppe difficoltà e di fare scempio delle povere devote al falso Dio Sigmar!
Solo una banda fu risparmiata, quella che si era votata agli Dei oscuri e ai loro poteri perniciosi...
A nulla é valso l'intervento di quella che veniva chiamata Bertha, la sua testa é stata reclamata senza difficoltà dal potente strumento di Khorne e ora penzola come pendaglio attaccato al collo del signore del Caos Khârn!
Da -Le memorie di Kharn-
Una strana nebbia permea le rovine della Rocca violata e violentata dalle progenie del chaos.
Un pallido raggio di luce illumina i passi della sorella giunta tra le rovine per vedere il corpo e la testa di colei che ultima si erse a sua difesa.
Per un istante un lieve sorriso increspó le labbra della sorella per poi sparire subito.
Il raggio di sole scivola tra le rovine e veloce si posa sopra un cumulo di macerie.
Un riflesso, un bagliore...
Hermann Hesse, abate bibliotecario del concistoro ai piedi della Rocca.
Il dio del sangue era compiaciuto dell'operato dei suoi adepti intenti a corrompere le spoglie delle sorelle.
La reliquia fu dissacrata ed andò ad aggiungersi al maledetto bottino della banda.
Un rombo di tuono squassò la città mentre i malvagi figli del Chaos gioivano nello spezzare il legame di Sgmar cancellandone i simboli.
I martelli furono posti sull'ampio altare.
Poco mancava al terminare del rito quando un fulmine potente come il colpo del martello cadde sulla città, la terra tremò, case già instabili caddero e la rovina tornò a riversarsi tra le tetre macerie di Mordheim.
Un lampo accecante scaturì dall'altare mentre fiamme rosso sangue schizzarono verso il cielo.
Un buio improvviso, un secondo lungo un eternità. La luce tornò normale, fioca nella sera che giungeva.
Una colata di metallo fuso giaceva ai piedi dell'altare la dove poco prima erano i martelli.
-sentito dire da ignoti a Brigantsburg-
-Grazie a Paolo per il primo racconto ed Eugenio per i seguenti-
Nessun commento:
Posta un commento